Francesco Angerilli, Simona Barbaglia, Francesco Blasi, Giorgio Walter Canonica, Isabella Cecchini, Claudio Jommi, Stefano Nardini, Ilaria Toffanello
Gli studi scientifici eseguiti negli ultimi decenni sui meccanismi molecolari coinvolti nello sviluppo dell’asma hanno permesso di identificare diversi bersagli terapeutici.
Oltre a omalizumab, anticorpo anti-IgE in commercio da più di 10 anni, e mepolizumab, anticorpo anti-IL-5, in commercio da febbraio 2017, altre terapie target sono in fase di sviluppo e presto saranno a disposizione dei medici per essere usate nel trattamento personalizzato dell’asma: anticorpi anti-IL-17; anti-IL-4R; anti-IL-13, altri anti-IL-5 e altri anti-IgE. In presenza di una tal varietà di scelta, la questione che si pone è quale farmaco utilizzare.
La corretta fenotipizzazione dei pazienti asmatici gravi è un passo cruciale per la scelta del farmaco e per farla in modo ottimale servono buoni biomarcatori. Un biomarcatore deve essere attendibile, non invasivo, facile da raccogliere e da misurare – un buon esempio è la glicemia – e permettere di identificare un fenotipo.
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