Utilizzo degli esiti riportati dal paziente (PROs) negli studi comparativi di differenti regimi antiretrovirali nel trattamento dell’infezione da HIV

Gruppo di Studio Fondazione Smith Kline “Misurare il valore delle nuove terapie attraverso i PROs”
Fondazione Smith Kline, Verona
Tendenze nuove, Numero Speciale 2020; 63-67: DOI: 10.32032/TENDENZENS202008.PDF

 
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Storicamente i PROs sono stati utilizzati in diversi contesti clinici per valutare i benefici terapeutici di un prodotto farmaceutico in fase di sviluppo o per supportare indicazioni prescrittive dal punto di vista del paziente o, ancora, per misurare l’effetto di un intervento su uno o più concetti c ome la qualità di vita, l’aderenza, i sintomi, gli aspetti funzionali, la gravità della malattia, la soddisfazione per il trattamento. In HIV il loro utilizzo si vede, storicamente, in studi che hanno un focus, pur secondario, sulla valutazione della tollerabilità di terapie antiretrovirali, più recentemente in studi osservazionali, in studi strategici, in ricercheNO di valutazione di comorbosità (per esempio i disturbi mentali delle persone con HIV) e, soprattutto, in studi comparativi di diversi regimi antiretrovirali. Molti questionari sono ampiamente validati e utilizzati, in particolare per la valutazione della qualità della vita correlata alla salute (HRQoL), mentre la valutazione di altri PROs è significativamente meno validata e, in conseguenza, meno riportata in letteratura. Il questionario, ossia lo strumento di misurazione, può essere generico o specifico per la malattia. Per quanto riguarda le modalità di misura generiche, gli strumenti più completi e rispondenti a requisiti specifici come l’auto-somministrazione, il completamento in meno di 10 minuti o l’avere meno di 40 quesiti sono il COOP/WONCA1, l’EQ-5D2,3, l’FLZM sulla soddisfazione di vita4, l’HUI5, il questionario sulla qualità della vita McGill6, l’SF-127, l’SF-208, l’SF-369-11 e il WHOQOL-BREF12,13. Per quanto riguarda invece le modalità di misura specifiche per malattia, in particolare sulla qualità della vita correlata alla salute, i più riportati in letteratura sono l’ACTG SF-2114, l’HIV-QL3115, il MOS-HIV16, il MQoL-HIV17, il PROQOL-HIV18, il WHOQOL HIV-BREF19 e lo HIV-SQUAD20. I dati storici più rilevanti in letteratura riguardano gli studi comparativi tra regimi contenenti inibitori non nucleosidici (NNRTI) e regimi contenenti inibitori della proteasi (IP)21. In merito ai regimi antiretrovirali che rappresentano l’odierno standard di cura, vale la pena ricordare la recente analisi sistematica sui PROs all’interno degli Studi GEMINI-1 e -2. Entrambi sono multicentrici, in doppio cieco, randomizzati, di non inferiorità, di fase 3 e hanno confrontato un regime terapeutico a due farmaci (dolutegravir + lamivudina) con un regime a tre farmaci (dolutegravir + tenofovir disoproxil fumarato + emtricitabina) in pazienti naïve. Lo studio ha riportato percentuali simili, sia al basale sia a 48 settimane, di qualità della vita rilevata con il questionario EQ-5D-5L22. Pochissimi studi hanno valutato il ruolo dei PROs in pazienti virologicamente soppressi, che hanno cambiato regime passando a un trattamento più semplice. Due di questi studi, STRATEGY-NNRTI e STRATEGY-PI, si riferiscono al passaggio a elvitegravir co-formulato con cobicistat, emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato (EVG/COBI/FTC/TDF) confrontato con il proseguimento di un regime costituito da un NNRTI associato a emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato nel primo studio, e un regime basato su IP nel secondo23,24. I PROs sono stati utilizzati per valutare i cambiamenti nella sintomatologia e nella qualità della vita. Più recentemente, sono stati valutati i cambiamenti nel tempo dei sintomi riportati dai pazienti che hanno iniziato (Studio GS-US-380-148925) o sono passati (GS-US-380-184426) a un regime contente bictegravir, coformulato con TAF ed emtricitabina, rispetto a un regime contente un altro inibitore dell’integrasi: dolutegravir co-formulato con abacavir e lamivudina (ABC/ DTG/3TC). Questi studi erano di faseNO III in doppio cieco e randomizzati. I PROs sono stati utilizzati in alcune analisi secondarie dello Studio di fase IIb LATTE-2, che ha valutato un regime iniettabile a lunga durata (LA) a due farmaci, cabotegravir (CAB) e rilpivirina (RPV). In particolare, è emersa la convenienza delle iniezioni mensili e/o bimestrali rispetto all’assunzione di pillole quotidiane sui seguenti aspetti: l’effetto emotivo del non ricordo quotidiano della malattia, il minor rischio di essere visibili durante l’assunzione di terapia (quindi maggiore tutela della privacy), il senso di libertà dovuto a oggettivi minori vincoli, anche negli spostamenti. Stessi risultati e considerazioni sono stati riportati negli studi di fase III ATLAS e FLAIR, presentati a luglio 2019 durante lo IAS 2019, ossia la Conferenza sul trattamento e la prevenzione della patogenesi dell’HIV, svoltosi a Città del Messico27-30.

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Gruppo di Studio Fondazione Smith Kline
“Misurare il valore delle nuove terapie attraverso i PROs”

• Massimo Andreoni, Università Tor Vergata, Roma;
• Andrea Antinori, IRCCS Spallanzani, Roma;
• Giovanni Apolone, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano;
• Elio Borgonovi, CERGAS, SDA Bocconi e Fondazione Smith Kline;
• Cinzia Brunelli, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano;
• Oriana Ciani, CERGAS, SDA Bocconi;
• Antonella Cingolani, Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico “A. Gemelli”, Roma;
• Lucio Da Ros, Fondazione Smith Kline;
• Claudio Jommi, CERGAS, SDA Bocconi;
• Simone Marcotullio, Consulente Socio Sanitario;
• Paolo Rizzini, Fondazione Smith Kline;
• Stefano Vella, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.


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