Appropriatezza diagnostica: sotto- e sovra-diagnosi delle patologie bronco-ostruttive

Onofrio Resta1, Vito Antonio Falcone2, 1
Direttore SC Malattieno dell’Apparato Respiratorio – Università degli Studi di Bari
2Dirigente medico, Pneumologia-UTIR – Ospedale San Paolo ASL Bari


Tra le patologie bronco-ostruttive del XX secolo, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è stata considerata un importante problema di salute pubblica e resterà una sfida del prossimo futuro. A partire dal 2020, la BPCO rappresenterà la terza causa di morte della popolazione mondiale, preceduta solo da tumori e patologie cardiovascolari. I riflettori sono puntati da decenni su questa malattiano e gli sforzi della Sanità Mondiale hanno lasciato tracce indelebili del loro impegno. Nel 2001 è stato lanciato un progettono mondiale (Global Iniziative for Chronic Obstructive Lung Disease-GOLD-COPD) per la diagnosi, il trattamento e la prevenzione della BPCO che ha visto poi la stesura e la diffusione di Linee Guida con aggiornamenti annuali. Le analisi epidemiologiche trovano nella sovra- e nella sotto-diagnosi un difficile muro da superare. In effetti non è un compito facile quello di raccogliere e divulgare dati precisi, a carattere mondiale, sulla prevalenza e sull’incidenza della stessa. Dal 1970 sono state pubblicate oltre 100 analisi sulla prevalenza e la maggior parte delle stime che provengono da studi su larga scala attestano la stessa tra il 5 e il 10%. Questi lavori variano per metodi di indagine, criteri diagnostici, analisi e distribuzione per età delle popolazioni esaminate, rendendo pertanto il loro confronto molto difficile. Celli et al. affermano che la prevalenza varia più del 200% a seconda che si usino le differenti definizioni di ostruzione, ma il dato certo è che cresce con l’avanzare dell’età.



Continua a leggere in Pdf

Torna all’indice

©2024 TendenzeNuove.it - Passoni Editore srl

Log in with your credentials

Forgot your details?

Vai alla barra degli strumenti