Internet e medicalizzazione della vita: quale direzione?

Alessio Valastro,
Assegnista di ricerca in Sociologia presso l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro


Le società occidentali, in maniera più evidente, risultano essere investite da una crescente medicalizzazione di diversi aspetti della nostra vita quotidiana, con le implicazioni individuali e collettive che tale processo determina.

Il fenomeno in oggetto sollecita, e necessita per un suo adeguato inquadramento, un approccio interdisciplinare, fondato su una solida base teorico-concettuale e metodologicamente aperto ed integrato (Cipolla, 1998).

Il concetto di medicalizzazione, alla stregua di molti altri in uso nelle scienze sociali, non è uni-dimensionale (Ballard & Elston, 2005), ma risulta complesso, ambiguo e con una varietà di applicazioni sia come ambito e sia come finalizzazione. Si tratta di una nozione moderna, collegata alla teoria della modernizzazione, le cui potenzialità euristiche paiono scemare a dispetto dell’attuale complessità sociale e dei fenomeni emergenti postmoderni.

Di certo, negli ultimi anni “la medicalizzazione della società”, come recita il titolo del libro di Peter Conrad (2007), è stata al centro di un’ampia discussione pubblica, e l’interesse verso questo tema, non più rinchiuso nel recinto accademico, è cresciuto fra tutti gli stakeholder, coinvolgendo dagli operatori sanitari fino ai cittadini-pazienti. Come ci racconta Conrad, uno dei pionieri in questo filone di studi, adesso la maggior parte delle persone sa cosa significhi il termine medicalizzazione (Conrad, 2005).


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